Negli ultimi anni, i campi di studio STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) si sono affermati come opportunità per una carriera rapida e remunerativa, con basso tasso di disoccupazione e alta possibilità di crescita personale.
Gli studenti di scuola secondaria di II grado provenienti da situazioni socio-economiche svantaggiate risultano avere performance sotto la media nelle materie STEM, con frequenti bocciature e conseguente minore possibilità di ammissione all’università: ciò porta a ridotte opportunità di carriera e contribuisce a mantenere la trasmissione intergenerazionale di povertà.
Esiste un modo per ridurre le disparità socio-economiche nell’accesso a questi campi di studio? Come ci può venire in aiuto la warm-cognition (letteralmente “cognizione calda”)?
Secondo uno studio pubblicato su PNAS, l’insuccesso negli esami di corsi STEM da parte di studenti in situazioni economiche svantaggiose sarebbe legato ad aspetti di tipo emotivo. La credenza che l’esito positivo in materie STEM costituisca l’unica possibilità per un futuro migliore porterebbe, secondo i ricercatori, all’aumento di ansia e stress, che si lega, a sua volta, ad una peggiore performance accademica.
Appare, tuttavia, possibile ridurre il tasso di bocciatura di questi studenti nelle materie STEM dal 39% al 18% tramite le attività di regolazione emozionale. Si sono dimostrati efficaci, per esempio, esercizi volti alla diminuzione dell’ansia, come la scrittura creativa e l’espressione delle proprie preoccupazioni; esercizi mirati alla reinterpretazione dell’attivazione fisiologica, che da sintomo di stress diventa forza energizzante e benefica.
La performance accademica, dunque, non è influenzata unicamente dalla preparazione scolastica, ma anche dall’abilità di regolazione emozionale degli studenti. La buona notizia è che quest’ultima può essere potenziata tramite interventi ad hoc, che hanno ricadute anche sulla sfera degli apprendimenti.
Bibliografia:
C.S. Rozek, G.Ramirez, R. D. Fine, S.L. Beilock (2019). Reducing socioeconomic disparities in the STEM pipeline through student emotion regulation. Proceeding of the National Academy of Sciences, 116 (5) 1553-1558https://doi.org/10.1073/pnas.1808589116