Com’è noto, il regime nutrizionale dei bambini influenza direttamente il loro sviluppo fisico e cognitivo. Per una crescita ottimale, è fondamentale che i bambini abbiano accesso – fisico, sociale ed economico – a cibi sufficienti, sicuri e nutrienti che garantiscano i prerequisiti per condurre una vita sana.
Purtroppo, questa condizione non è sempre rispettata.
Un recente studio pubblicato su Frontiers of Psychology si è occupato di approfondire gli effetti dell’alimentazione sulle abilità cognitive di bambini e adolescenti guatemaltechi, provenienti da famiglie ad alto rischio di esclusione sociale e di insicurezza alimentare.
Cosa ci dicono i risultati? I bambini e i ragazzi a cui è sempre garantito l’accesso al nutrimento hanno una prestazione migliore nelle prove cognitive che valutano l’attenzione e le funzioni esecutive, rispetto a coloro i quali si trovano in condizione di svantaggio socio-economico e che hanno minori probabilità di mantenere una dieta bilanciata.
Ma c’è di più: non tutti i cibi sono uguali. È stato rilevato, infatti, che la consumazione di cibi ad alto contenuto proteico (ad esempio uova, carne, legumi e prodotti ittici) è associata significativamente a risultati migliori nelle prove che coinvolgono le funzioni esecutive – mentre non si rilevano gli stessi effetti sulle abilità attentive.
Gli interventi incentrati sul miglioramento della sicurezza alimentare in famiglie a rischio di esclusione sociale e in condizioni economiche svantaggiose sembrano essere una priorità per favorire un ottimale sviluppo fisico e cognitivo in bambini e adolescenti. È necessario aumentare la distribuzione e la consumazione di prodotti che includano i nutrienti necessari per il benessere psicofisico, in particolare proteine e vitamine, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile inclusi nell’Agenda delle Nazioni Unite per il 2030.
Bibliografia
Company-Córdoba R, Accerenzi M, Simpson IC and Ibáñez-Alfonso JA (2022). ‘Mens sana in corpore Sano’: Home food consumption implications over child cognitive performance in vulnerable contexts. Frontiers in Psychology,13:994399. doi: 10.3389/fpsyg.2022.994399